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martedì 14 luglio 2009

Virtual e Reality game

Dopo una lettura attenta de “Il Piacere del Testo” di Roland Barthes mi sono soffermato in particolare sulla distinzione che fa occupandosi del testo scritto, o meglio, del testo letterario in: il testo di piacere e quello di godimento. In breve mentre il testo di piacere è quello che appaga,che soddisfa,che dà euforia, quello di godimento è invece quello che sconvolge il lettore fino a fargli perdere la consistenza del proprio io, perciò si ha una carattere asociale del godimento.

In funzione di quanto appena scritto mi sono soffermato su come, da ricerche personali prendendo spunto dal concetto lacaniano di Legge, codesti concetti possono essere utilizzati all’interno di virtual game e reality game quali per esempio The Sims (virtual game) ed il Grande Fratello (reality game).

Prima di cominciare però c’è da fare una ulteriore considerazione alla teoria del testo di godimento, che per Barthes esso è lo sviluppo logico, organico, storico, del testo di piacere, ed inoltre il godimento è indicibile, interdetto che come sottolinea lo stesso Lacan “… resta fermo che il godimento è interdetto a chi parla, in quanto tale, o anche che non può essere detto se non fra le righe…”.

Si inizierà innanzitutto dal concetto lacaniano di Legge che nei casi sopracitati verrà utilizzato come tessitura simbolica che consente la messa in scena del sistema sociale all’interno del quale un soggetto, cosi come un testo, è collocato. Si parla quindi di una rete che struttura non tanto la realtà simulata nei nostri testi, quanto la narrazione. Intendiamo allora per Legge la rete che permette di mettere in narrazione i testi. In The Sims, la Legge, è quella della programmazione, che attribuisce ad ogni azione una reazione. In Grande Fratello, proprio volendo esagerare con il termine, possiamo riscontrarla nella Bibbia che gli autori del programma mettono alla base della realizzazione. In The Sims e in Grande Fratello le regole naturalmente ci sono e la dialettica si gioca nel rapporto di ubbidire/disubbidire stabilito nei confronti di tali regole. E soprattutto nella dialettica di piacere e godimento che il soggetto sviluppa nei confronti del testo: l’utilizzo di tali categorie ci permette arrivare quindi alla teoria di Barthes di piacere e godimento del testo. Il rapporto che il giocatore di The Sims può sviluppare nei confronti delle regole che sostengono il gioco è dettato dall’ubbidienza. Il livello del piacere, nei termini del rapporto tra il soggetto e la Legge, che se ne determina è il piacere dell’ubbidienza.

Il godimento, invece, che si sviluppa a partire dal rapporto tra il soggetto e la Legge, è quello di non disubbidire ma di essere disubbiditi. Per esempio: nel momento in cui l’avatar “sceglie” di non ubbidire quando non si cerca un lavoro perché troppo depresso, o non si alza dal divano per buttare la spazzatura perché intento a guardare la televisione.

Il godimento è quello che si prova nel vedere apparentemente disattesa una regola soltanto per assecondare a una Legge più alta (quella della programmazione).

Similare lo sviluppo in Grande Fratello, in cui (di fronte alla presenza di una Legge che ordina il gioco: quella degli autori), lo spettatore trae il suo piacere dalla scelta di esclusione e mantenimento all’interno del gioco per mezzo del voto da casa e il suo godimento nelle forme di disubbidienza a questa stessa Legge da parte degli stessi partecipanti. In aggiunta va sottolineato che un’altra forma di godimento è dovuta poi dalla stessa disubbidienza da parte degli autori come intervento scorretto sul richiesto realismo del gioco stesso.

Si può concludendo dire che il motivo di successo di strutture testuali come queste è che lasciano il proprio interlocutore nel godimento ma insieme gli promettono che alla fine arriverà il piacere.

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