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venerdì 17 luglio 2009

Il piacere del testo:testo del piacere.Ambiguità di espressione

Se leggo un libro.devo conciliare il piacere del testo e il testo di piacere,queste due ambiguità devono provocare in me da un lato un piacere generale.e dall'altro un piacere particolare.Particolare per l'euforia,la soddisfazione,lo sconvolgimento,la scossa proprio del godimento,quando la cultura il suo senso di pienezza penetra liberamente.Forse è un pò azzardato definire il piacere della letteratura come un piccolo godimento,un piacere estremo brutale.Ma queste due forze,piacere e godimento sono parallele,e che fra di esse ci sia più di un conflitto.Il testo di godimento è lo sviluppo logico-storico del testo del piacere:emancipazione della cultura trascorsa;oggi esce da ieri.La nostra storia non è pacifica,nè può essere intelligente.Posso pensare che il testo di godimento nasca come uno scandalo e che il soggetto del testo,porti avanti il gusto per le opere passate e per quelle moderne.Ma forse non è altro che una contraddizione vivente.Un soggetto diviso che gode del suo io.Ma è proprio la psicoanalisi il mezzo diretto fra il piacere del testo,e il testo di godimento:il piacere è dicibile,il godimento no.Per Lacan il godimento è vietato a chi parla,non può essere detto apertamente.Leclaire:colui che dice si vieta col suo dire;colui che gode fa si che ogni lettera del suo dire si dissolva nell'annullamento che celebra.Distinguiamo due tipi di scrittori:lo scrittore di piacere,e lo scrittore di godimento.Lo scrittore di piacere ama il linguaggio,come tutti i logofili,scrittori,linguisti.La lettera è piacere,l'accetta,e rinunciando al godimento ha il diritto,il potere per dirla.In questo caso anche la critica prende in giudizio i testi di piacere,mai i testi di godimento.La critica è sempre storica,non ama la presentazione del godimento,ama la cultura che è tutto in noi.Lo scrittore di godimento invece non può ripetere la lettera del piacere;il suo testo diventa impossibile,insostenibile.é fuori piacere,fuori critica.Non si può parlare su un testo del genere,ma solo parlare in esso,nel modo suo.Entrare nei lavori degli altri,e affermare il vuoto del godimento.L'artista non deve forse cercare umilmente di far piacere diceva Debussy. Quando scrive un testo l'artista vuole suscitare nel lettore un'immaginazione e una consapevolezza che ciò che sta leggendo è qualcosa di paradisiaco.che lo culla e lo accompagna lungo il percorso.Secondo alcune credenze,si diceva che a destra abbiamo il piacere della letteratura;piacere rivendicato contro l'intellettualità:cuore contro la testa,la sensazione contro il ragionamento,la vita (calda) l'astrazione fredda.A sinistra tutto è astratto,noioso,politico;si contrappone la conoscenza,il metodo,la lotta al semplice piacere.Il piacere è qualcosa di neutro.non dipende da una logica,è qualcosa che è insieme rivoluzionario e asociale;non può essere adottato da nessuna collettività.Lo scrittore oggi è improduttivo,la sua opere viene messa alla pari come merce di scambio.Più è grande un'opera letteraria di piacere,più è il commercio.Non importa se il testo sia geniale,importante,quello che conta è il suo valore economico,il suo scambio.La società in tutto questo non si rende conto a quale pericolo può andare incontro;ignora la propria perversione.Per lo scrittore è importante farsi ascoltare attraverso il suo testo,quello che dice,quello che riesce a creare in un momento particolare e che riesce a trasmettere attraverso la sua opera.Per lui è il miglior piacere.Se non sono particolarmente coinvolto in testo di piacere,forse piò voler dire che non sento niente di quello che ascolto,che ascolto quello che sento.L'emozione;illusione,sentimento,oppure turbamento.Qualcosa che si nasconde dietro una facciata,che vuol dare al godimento una figura fissa:forte cruda,qualcosa di muscoloso fallico.Non bisogna mai credere all'immagine del godimento;lo si può riconoscere da un turbamento:l'amore come godimento?Il godimento come saggezza.Se mai riusciràal di fuori dei suio pregiudizi,a comprendersi.Anche la noia può essere un godimento visto dal piacere.Dalla noia non ci si può liberare,non è come un testo noioso che posso allontanare con un gesto.Se una storia è raccontata in modo corretto,senza malizia,la posso anche leggerla al contrario,il piacere del testo resta immutato.Ma nel testo che scelgo di leggere,o lui sceglie me,in qualche modo desidero l'autore,sento di aver bisogno di quella figura,e in qualche modo lui ha bisogno della mia;il testo mi sceglie.Quando l'autore scompare,resta il testo.é morto come persona civile,biografica,ma quello che ha lasciato,resterà.La paternità di un testo,la sua storia letteraria resteranno come insegnamento. (Barthes)

Curia Mabel

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