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domenica 20 settembre 2009

la nuova biblioteca di babele

“…Ci sto provando; giorno e notte non riposo mai le membra, ci sto provando a trovare il “libro dei libri”, il libro totale che raccoglie tutti gli altri di quest’edificio infinito, ma non riesco a trovarlo, almeno fino ad ora la mia ricerca si dimostra vana, eppure ho aperto, sfogliato, letto centinaia di libri, migliaia di parole o frasi senza senso; lettere che si susseguivano senza ordine logico alcuno, intere pagine di punti, altre di sole virgole … brancolo ancora nel buio….”

La Biblioteca di Babele: racconto fantastico sì, ma con aspetti di realtà. Per Borges la biblioteca è un luogo in cui sono racchiusi in sale esagonali tutti i libri possibili, di 410 pagine in un “caos ordinato. Racconto fantastico si, ma filosoficamente rilevante: l’eterno ritorno. Nella sua infinitezza, la biblioteca ha un ritorno sempre all’origine. I libri depositati in questa biblioteca sono di 410 pagine con una sequenza finita di caratteri. Nei libri c’è una ripetizione costante. L’eterno ritorno è un ciclo chiuso in cui l’universo rinasce in base ai cicli temporali e ripete il suo corso eternamente, rimanendo sempre se stesso. Nietzsche prima di Borges: ”[…]in un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte[…]”

Questa biblioteca, poi, non può avere riscontri nella realtà: ripetizioni, falsità e verità stanno insieme; non c’è omogeneità di fondo, quindi i libri sono privi di informazioni valide.

Ed invece, la Biblioteca di Babele esiste: una banca dati in cui tutto il sapere è contenuto e spiegato. Internet, il più grande mezzo di comunicazione di massa, di facile utilizzo. Basta avere un computer e una rete per navigare in questo mare mondiale senza spostarsi dalla propria scrivania. I collegamenti poggiano su criteri statistici di disponibilità e non su quei criteri così totalmente deterministici da essere spesso ritenuti più caotici; d'altra parte, i processi sono distribuiti piuttosto che centralizzati. Molti nodi sono collegati tra loro in diversi modi e tramite diversi path. Questo tipo di collegamento può essere compreso alla luce delle motivazioni che negli anni sessanta dettarono la nascita di Internet (allora denominata ARPANET): creare una rete di elaboratori decentrata che potesse resistere ad un attacco nucleare da parte dell'Unione Sovietica. Una tale rete decentrata sarebbe sopravvissuta a molti attacchi in quanto la struttura di comunicazione è organizzata a diversi livelli: secondo tale struttura, il protocollo TCP occupa il livello superiore rispetto a IP. Al di sopra e al di sotto di questi due protocolli ne funzionano degli altri, ed altri ancora sono collocati al loro stesso livello.

Richard Matthew Stallman dà una definizione significativa del World Wide Web:”Il World Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza e in una biblioteca completa di corsi per la formazione”. E il punto principale è proprio questo, il World Wide Web è come una vera e propria enciclopedia universale di accesso pubblico che risiede in una grande biblioteca che è internet. Una biblioteca ordinata in cui è facile muoversi per trovare ciò che è più utile alla nostra vita. Dalla cultura al divertimento in un colpo di click: qualsiasi parola viene trovata, qualsiasi campo del sapere viene affrontato e spiegato, non c’è pericolo di perdersi in questo mare, e il navigatore, come un novello Ulisse, può anche viaggiare verso posti lontani, visitare luoghi antichi e poi tornare. Lo sviluppo mondiale è in mano ad una rete di computer che ci permette di fare cose incredibili e chissà se Borges si sarebbe divertito a navigare in Internet, o se avrebbe provato un senso di angoscia a sfogliare questo Libro di sabbia con un numero di pagine incalcolabile, dove non è facile rintracciare né la prima né l’ultima...

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